Riparte la Scuola che dovrebbe essere per tutti motivo di studio, di relazione sociale, di cambiamento e di crescita.

Purtroppo, nel nostro Paese, ci sono ancora un milione e duecentomila bambini e ragazzi in condizione di povertà assoluta e due milioni in stato di povertà relativa.

Giovani che faticano a seguire e concludere i percorsi scolastici e destinati ad ingrossare le file di quanti non studiano e non lavorano.

Serve sempre più costruire un futuro sostenibile, senza lasciare indietro nessuno

Per fortuna ci sono anche delle iniziative positive che vanno in questo senso e cercano di raccogliere l’invito del Consiglio Europeo, che il 16 Giugno scorso, ha adottato una raccomandazione, in cui chiede agli Stati Membri, di incentivare a Scuola programmi legati alla transizione ecologica, alla sostenibilità, all’educazione ambientale.

La Scuola secondaria di primo grado “Brancati di Pesaro”, è stata premiata alla Cop 26 di Glasgow come edificio più ecosostenibile d’Europa.

Un plesso che insegna ai ragazzi e ricorda agli adulti, che se ci fosse un impianto fotovoltaico di 20 kW su ognuno dei 40 mila edifici scolastici potremmo dare energia pulita a 400.000 famiglie.

Bisogna cercare di costruire laboratori di “cittadinanza attiva” che coinvolgano insegnanti, studenti, formatori, genitori, per avviare momenti di cambiamento dentro e fuori gli Istituti scolastici e che tocchino temi concreti.

Ad esempio, lo spreco alimentare, la salvaguardia degli alberi e la diffusione di nuove piantumazioni, la cura dei luoghi (nelle scuole, nei parchi, nei boschi), la raccolta di plastiche e microplastiche, gli orti didattici,ecc.

Anche se, in Italia, l’Educazione Ambientale è confinata e sacrificata durante l’ora di Educazione Civica, non bisogna demordere e bisogna invece, sforzarsi di farla crescere, rendendo sempre più partecipi gli alunni e le famiglie verso la costruzione di una transizione ecologica.

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