Anne Hidalgo, Sindaca di Parigi, ha fatto sua la suggestione della “Città del quarto d’ora”, ideata dal Professor Carlos Moreno della Sorbona. Una visione di città a misura di persona, in cui tutti i servizi essenziali e ricreativi siano raggiungibili in quindici minuti a piedi o in bicicletta. La pandemia e il lockdown hanno senz’altro stimolato le città e i propri amministratori, a ripensare i tempi e gli spazi per migliorare la qualità della vita delle persone. Si è visto quanto importante sia la prossimità dei servizi e la creazione di spazi comunitari aggregativi, verdi e culturali nei quartieri. Un modello che può facilitare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Quell’ora di pendolarismo persa nel traffico e nello stress di arrivare tardi, in quanti altri modi migliori potrebbe essere spesa? Magari dedicandola ai propri interessi, affetti, acquisti consapevoli. Parigi punta entro pochi anni ad essere al 100% ciclabile. In Europa c’è chi ha già realizzato tutto questo. Si tratta di Oslo, la capitale norvegese, che è stata una delle prime città a rinunciare all’auto, aggiudicandosi il titolo di capitale Green europea 2019. Ha in quattro anni, con un piano graduale, rafforzato i trasporti pubblici, eliminato 700 parcheggi sostituendoli con piste ciclabili, alberi, parchi. Qualche volta bisogna avere il coraggio di progettare il nuovo, se si vogliono reali cambiamenti.
