Il complesso militare-industriale è una delle principali cause del cambiamento climatico e dell’inquinamento dell’aria.

Il problema è stato ampiamente trattato durante il Congresso Nazionale dell’Associazione Medici per l’AMBIENTE- ISDE, che aveva come tema centrale : “Inquinamento atmosferico e crisi climatica “.

Due problemi strettamente connessi, in quanto, entrambi causati dalle attività antropiche e con impatti locali e globali.

Impatti che investono direttamente i sistemi sanitari: ogni anno nella sola Unione Europea si verificano più di 650.000 morti premature a causa dell’esposizione ai principali inquinanti atmosferici (polveri, gas nocivi, come gli ossidi di azoto e altri inquinanti), cui vanno ad aggiungersi altre migliaia di morti provocate dagli eventi meteo estremi che sono conseguenza della crisi climatica.

Il Congresso ha sottolineato la forte interrelazione tra malattie, guerre, crisi climatica, pandemie, iniquità socio economiche e inquinamento ambientale e come sia necessario uno sforzo comune, senza precedenti, sia per risolvere la crisi attuale, sia per prevenirne altre.

Tra i numerosi interventi quello della dottoressa Antonella Litta, che ha portato il suo contributo sul tema “Inquinamento atmosferico da attività belliche”.

Il complesso militare-industriale è una delle principali cause del cambiamento climatico e dell’inquinamento dell’aria.

In un articolo dal titolo : “Decarbonizer the military – mandate emissions reporting”, pubblicato sulla rivista Nature, mostra come le forze armate mondiali abbiano un’enorme “Carbon Footprint”, ovvero un enorme livello di emissione di gas serra.

Le stime dicono tra 1% e il 5% delle emissioni globali.

Poi le conseguenze delle guerre portano alla distruzione dell’ambiente e della sua biodiversità, della fauna selvatica e dell’inquinamento dell’aria causate dalle polveri sottili, dai gas tossici, dai metalli pesanti, in particolare piombo e uranio impoverito-virus, batteri ed elementi radioattivi.

Quindi il primo e più urgente impegno è ancora e deve essere sempre quello per la pace.

Per info : www.isde.itwww.associazionealpi.com

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