Venezia – Mestre SONO MAGLIA NERA, con la città di Verona per l’inquinamento dell’aria.E’ quanto emerge dal Dossier “MAL’ARIA 2021 – Edizione Speciale” stilato da Legambiente, per la presenza del PM10 nell’aria.Il dossier, accompagnato da una lettera aperta, è stato inviato, anche, al Commissario Europeo all’Ambiente.I dati dicono che ci sono UNDICI città italiane “fuorilegge” che hanno già superato al 9 settembre 2021, il limite previsto per le polveri sottili nell’aria, oltrepassando la soglia annua dei 35 giorni con PM10 superiore ai 50 microgrammi al metro cubo.Mestre e Verona hanno fatto registrare già’ ben 41 giorni di sforamento rispetto ai limiti europei previsti, Vicenza 40, Treviso 38, Padova e Rovigo 35.Ma la gestione dell’inquinamento soprattutto nelle regioni della Pianura Padana come stanno andando ?La Lombardia ha completato solo il 15% degli interventi anti-smog previsti, il Piemonte il 25%, il Veneto e l’Emilia- Romagna non arrivano al 40%.L’Italia, ricordiamo, ha già all’attivo tre procedure di infrazione con la Commissione Europea, riguardanti territori dove la salute dei cittadini è stata messa ripetutamente a rischio per le elevate concentrazioni degli inquinanti atmosferici, per gli anni che vanno dal 2008 al 2017, e rischia multe miliardarie stimate tra 1,5 e 2,3 miliardi di euro.Il Piano d’Azione europeo ribattezzato “Verso l’Inquinamento Zero” prevede che si dovrà dimezzare al (55%) la riduzione costante e progressiva degli inquinanti, entro il prossimo decennio.Bisogna quindi uscire da questo immobilismo, considerando il fatto che stiamo andando verso l’inverno con l’aumento del traffico veicolare, dell’inquinamento prodotto dalle aziende e dagli impianti di riscaldamento.Lo Stato, per evitare le sanzioni, ha fatto una serie di promesse all’Europa.La prima di decretare limiti di velocità più bassi sulle autostrade quando c’è inquinamento, come avviene già in tutti i Paesi confinanti (Francia, Svizzera, Austria, Slovenia).Ma, per adesso, non c’è ancora nessun decreto.Inoltre la lista comprendeva anche lo stop al carbone, al gasolio nel riscaldamento, la sospensione dei liquami in agricoltura, limiti alla circolazione dei camion inquinanti e la fine dei sussidi ai diesel.Tutte promesse disattese.Invece restano in vigore incentivi per le stufe a legna inquinanti o per le auto a combustibili fossili, che inevitabilmente peggiorano la qualità dell’aria delle nostre città.Forse dovremmo essere tutti un po’ più seri e lavorare in sinergia per delle città più a misura umana, dove si possa respirare senza veleni.Per info : www.legambiente.it

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