Il 22 Agosto 2021 vi abbiamo presentato la ” Lettera aperta dei Parroci delle Zone Trevigiane del prosecco su pesticidi e ambiente.”Adesso il Vescovo di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo, dopo aver condiviso l’iniziativa, ritorna sull’argomento con una Sua Lettera alla Diocesi per il “Mese del Creato” 2021 per richiamare l’importanza dell’ascolto del “grido della terra” e del “grido dei poveri” e “dell’ecologia integrale”, come a suo tempo aveva sottolineato nell’Enciclica Laudato Sì del 24 maggio 2015 Papa Francesco.Questa lettera pastorale, la prima che si ricordi in tema di pesticidi e viticoltura, dice basta alla MONOCULTURA DEL PROSECCO.Dice il Vescovo Corrado Pizziolo nel suo documento :”Sento urgente richiamare l’attenzione sul tema della preservazione della biodiversità, in un’area in cui la monocultura (che rischia di diventare “monocultura”, dove non c’è spazio per chi la pensi diversamente), rappresenta un limite di cui tener conto, tanto per le possibili ricadute economiche, quanto per quelle ambientali.”Continua : “Desidero perciò ribadire l’impegno della Chiesa ad adoperarsi a sostegno della salute delle persone, della custodia del creato, del primato dell’etica sull’economia.Questa terra, che recentemente ha anche ottenuto un riconoscimento da parte dell’Unesco, come “Patrimonio dell’Umanità”, merita tutta la nostra dedizione, perché possa essere valorizzata nella sua bellezza e arricchita dal patrimonio di valori che da sempre hanno contraddistinto la nostra gente ! “Ma attenzione, prosegue : ” L’inquinamento che purtroppo segna il nostro territorio non è soltanto quello dei fitofarmaci di sintesi.Sarebbe miope uno sguardo che non prenda in considerazione l’ancora troppo maggioritario impiego di combustibili fossili; come sarebbe ingiusto chiedere soltanto agli agricoltori sforzi di rinnovamento senza che ciascuno di noi si senta personalmente interpellato a un cambiamento radicale negli stili di vita: ad esempio preferendo l’uso della bicicletta a quello dell’auto, favorendo l’uso di energie rinnovabili, esprimendo il proprio concreto impegno verso forme di economia circolare per un minore spreco di risorse, vivendo con maggiore sobrietà per una riduzione generale dei consumi.”Il Vescovo ha espresso poi la sua preoccupazione per le ingiustizie sociali (caporalato, lavoro nero, speculazioni o frodi che falsificano la genuinità dei prodotti solo in nome di un maggior guadagno) e per le tensioni tra proprietari agricoli e cittadini.Chiude la sua lettera alla Diocesi, augurando a tutti di non sentirsi estranei rispetto a questi importanti temi, e che ognuno possa fare la sua parte per migliorare il creato e per il bene comune.

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