Il Ministero della Transizione Ecologica è l’oggetto misterioso del nuovo Governo .Sappiamo che sostituirà il Ministero dell’Ambiente, cambiando la denominazione, assumendo competenze energetiche oggi proprie di altri dicasteri.Tutti si chiedono se l’esperienza, già avviata da Francia e Spagna, si sia dimostrata utile.In Francia l’attività di tale dicastero, avviato nel 2020, si svolge attorno a vari assi che comprendono tra gli altri ,anche i trasporti e l’energia l’ambiente, lo sviluppo sostenibile, le tecnologie verdi, la transizione energetica, il clima, la prevenzione dei rischi naturali etecnologici, la sicurezza industriale.Di fatto, si tratta di competenze trasversali che sottolineano l’importanza di un’economia basata sulla sostenibilità.In Spagna, si chiama, Ministero per la Transizione Ecologica e la Sfida demografica (Miteco).Anche in questo caso, le competenze ricadono sia in materia ambientale che economica.Due i principali obiettivi assunti al momento dell’insediamento nel 2018: portare al Congresso una legge sui cambiamenti climatici ed elaborare un piano energetico per i prossimi 10 anni.E in Italia ?Secondo il Prof. Paolo Pileri, ordinario di Pianificazione Territoriale al Politecnico di Milano, e autore del testo ” 100 Parole per salvare il suolo. Piccolo Dizionario urbanistico- italiano” Casa Editrice Altreconomia”, ” sarebbe davvero un cambiamento epocale se questo Ministero prendesse il posto del Ministero dello Sviluppo Economico.”Si perchè è lo sviluppo economico che deve CURVARSI sulle istanze ecologiche e non l’ambiente che è già, di natura, conformato alle sfide ambientali….La sfida della transizione va indirizzata sul bersaglio giusto e non è una cosa che riguarda solo i parchi, le riserve, i rifiuti.E’ l’economia che deve cambiare. E’ il consumismo come norma sociale, ciò che si deve estirpare.”Info : Per chi volesse leggere integralmente l’intervento del Prof. Paolo Pileri rimandiamo al sito della Rivista Altreconomia : www.altreconomia.it/categoria/opinioni/

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